Anche l’ultimo appello in Corte dei produttori keniani di sacchetti e borse di polietilene è stato respinto.
Da lunedì 28 agosto entrerà in vigore la legge che mette definitivamente al bando in Kenya i sacchetti di plastica.
Il comunicato ufficiale si può leggere sul sito www.nema.go.ke e precisamente a questo link: http://www.nema.go.ke/index.php?option=com_content&view=article&id=102&Itemid=120
In breve eccone il sunto tradotto: è proibito l’utilizzo su tutto il territorio nazionale di sacchetti di plastica di ogni tipo (per adesso anche i biodegradabili).
Sono ammessi solamente gli impacchettamenti delle aziende produttrici di alimenti, che rechino il marchio della propria azienda, la scadenza del prodotto, gli ingredienti ecc. Anche per i prodotti freschi o surgelati c’è l’esenzione, a patto che le buste impacchettate siano contrassegnate.
Così anche per i grandi sacchi per la raccolta di rifiuti. Sono utilizzabili solo quelli che portano il marchio o il nome di chi li utilizza, previo accordo con la ditta che li trasporterà alla discarica, quelli lavabili e nessun altro tipo di sacchi dell’immondizia.
Sono ammessi sacchetti di juta, papiro, mais, amido, kassava, e quelli di polipropilene (“tessuto non tessuto”), oltre a quelli di ogni tipo di tessuto.
Il bando non viene applicato all’interno degli aeroporti, che sono considerati zona franca.
Chiunque faccia acquisti al Duty Free shop e porti con sé il sacchetto di plastica all’estero, lo può fare.
Viceversa, qualsiasi sacchetto di plastica, che sia del duty free shop o portato dal proprio paese, dovrà essere dichiarato e lasciato in aeroporto.
Come abbiamo già scritto, le multe sono molto salate (fino a 40 mila euro o due anni di reclusione).